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I sette messaggeri

La narrazione si apre con il giovane erede al trono, che si propone di varcare i confini del suo dominio per esplorarlo. Desideroso di mantenere un filo diretto con la sua metropoli d’origine e di essere aggiornato sugli avvenimenti, seleziona sette prodi cavalieri come suoi araldi. Per facilitarne il riconoscimento, li battezza con nomi che spaziano da Alessandro a Gregorio, seguendo un ordine alfabetico.

Il viaggio prende il via e, sin dal secondo giorno, il principe comincia a dislocare i suoi inviati uno a uno, quotidianamente. Tuttavia, osserva che il tempo per il ritorno di ciascun messaggero si dilata progressivamente, al punto che il rientro del primo avviene soltanto dopo una decina di giorni.

Con l’incrementare della distanza dal suo regno, i ritardi nel rientro dei messaggeri si amplificano, facendo sì che le novità che essi portano divengano via via più desuete e intricate da decifrare. Le epistole che giungono sono rovinate dagli elementi e intrise di accenni a individui e luoghi che al principe appaiono sempre più sconosciuti.

Dopo quattro anni di viaggio, il tempo di attesa per il ritorno di un messaggero arriva a circa venti mesi. Le lettere che il principe ottiene sono vecchie e ingiallite, piene di dettagli e nomi che non riesce più a riconoscere o a cui non si sente più connesso.

Otto anni dopo l’avvio della sua avventura esplorativa, il principe si trova di fronte a Domenico, uno dei suoi messaggeri, assente per sette lunghi anni. Domenico, logorato dal viaggio, gli consegna un fascio di lettere che il principe, ormai pervaso da un senso di disillusione, decide di non aprire. Egli stima che, seguendo l’andamento corrente, potrebbero volerci trentaquattro anni prima di rivedere Domenico.

I dispacci più recenti rivelano che nel suo regno le cose sono mutate: il padre è deceduto, il trono è stato ereditato dal fratello maggiore, e la maggioranza lo ritiene ormai perduto. I siti della sua giovinezza hanno subito trasformazioni, cedendo il posto a nuove edificazioni.

Con il trascorrere dei giorni, il principe abbandona la malinconia per il passato e volge la sua attenzione alle inesplorate terre davanti a sé. Decide di continuare l’esplorazione, destinando i messaggeri che lo raggiungono a esplorare l’avanguardia, al fine di anticipare ciò che lo attende.