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Il re a Horm el-Hagar (di Dino Buzzati) – riassunto

“Il re a Horm el-Hagar” è un racconto di Dino Buzzati che fa parte della raccolta “60 racconti”

Riassunto

Nella località di Horm el-Hagar, vicino alla Valle dei Re, si svolgono gli scavi del palazzo di Meneftah II sotto la direzione di Jean Leclerc, un archeologo esperto. Un giorno, Leclerc riceve una lettera annunciandogli la visita di un illustre archeologo straniero, il conte Mandranico, al quale deve essere riservata un’accoglienza di riguardo. Preparandosi per la visita, Leclerc allestisce una mensa elegante presso il sito archeologico.

Al suo arrivo, il conte Mandranico si rivela essere un re in esilio, vissuto al Cairo, noto per il suo interesse per l’etruscologia. Accompagnato dal tenente Afghe Christani e dal barone Fantin, il conte viene portato in giro per il sito. Durante la visita, Leclerc mostra entusiasmo nel condividere le scoperte recenti, tra cui una stele con iscrizioni di grande interesse.

Tuttavia, il conte sembra disinteressato alle spiegazioni di Leclerc, mostrando invece curiosità per alcune nuvole insolite nel cielo. La visita prosegue fino alla cappella funeraria, dove è conservata una statua del dio Thot. Il conte, mostrando un inaspettato interesse, interroga la statua come facevano i faraoni, chiedendo forse consigli o oracoli.

Improvvisamente, inizia a piovere, un evento raro che era considerato un brutto presagio ai tempi dei faraoni. Mentre Leclerc cerca di attirare l’attenzione del conte sulla pioggia, accade qualcosa di straordinario: la statua di Thot sembra parlare, emettendo suoni orribili che terrorizzano tutti, tranne il conte, che rimane impassibile.

Il conte, non impressionato dall’evento, si lamenta del ritardo e insiste per partire immediatamente. Mentre si allontanano, una frana seppellisce uno dei lavoratori e il deserto sembra muoversi verso il sito archeologico, come se fosse attratto da un’antica maledizione risvegliata. I lavoratori fuggono terrorizzati, e Leclerc rimane solo a contemplare la distruzione imminente del sito.

Il racconto si conclude con Leclerc che osserva impotente il deserto che avanza, realizzando che la visita del conte, forse per il suo tentativo di comunicare con gli dei antichi, ha scatenato forze che ora minacciano di cancellare il frutto di anni di lavoro archeologico.