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Robinson Crusoe – Riassunto

Robinson Crusoe è un giovane che sogna di imbarcarsi per viaggiare in terre lontane. Sua padre invece, vorrebbe che si dedicasse agli studi e a una vita tranquilla e agiata. Però il giovane, mosso da un irrefrenabile desiderio di avventura, sceglie di ignorare i suoi consigli. La decisione di Crusoe di seguire il proprio cammino lo conduce in un viaggio carico di prove e tribolazioni.

Tuttavia, già nel suo primo viaggio, la nave viene investita da una violenta tempesta che la fa naufragare.  Nonostante la violenza e il terrore del naufragio, Crusoe riesce a sopravvivere, aiutato da una nave mercatile.  Torna sano e salvo in Inghilterra, per poi ripartire.

Ma la sfortuna sembra perseguitarlo. Viene catturato da pirati e ridotto in schiavitù. Per due lunghi anni, Crusoe serve un capitano Moor, un periodo durante il quale la sua vita è piena di sofferenze e umiliazioni.

Tuttavia, nonostante le difficoltà, Crusoe non perde mai la speranza e la voglia di libertà. Col tempo, trova un’opportunità per fuggire, impadronendosi di una barca. Il destino, questa volta, gli sorride, e un capitano portoghese lo salva, offrendogli passaggio verso una nuova vita in Brasile. Questo evento segna una svolta positiva nel suo viaggio, permettendogli di lasciarsi alle spalle gli anni di cattività.

In Brasile, Crusoe dimostra il suo spirito imprenditoriale e la sua resilienza. Riesce a stabilirsi con successo, diventando proprietario di una piantagione. Qui dimostra di essere molto abile negli affari e si guadagna una buona posizione economica.

Tuttavia si rende conto di non essere capace di rimanere in un posto.  È pervaso da un’insaziabile sete di avventura, e decide di imbarcarsi nuovamente. Questa volta ha come obiettivo quello di acquistare degli schiavi africani da impiegare nelle sue piantagioni. Tuttavia sembra che la sfortuna lo perseguiti impietosamente e rimane ancora vittima di un naufragio.

Crusoe si ritrova, suo malgrado, su un’isola desolata e sperduta. In questo luogo inospitale e selvaggio, è costretto a vivere in totale isolamento, lontano dalla civiltà e senza speranza immediata di soccorso. Diventa così un naufrago solitario, lottando ogni giorno per la sopravvivenza.

Nonostante le avversità, Crusoe si dimostra essere un uomo di grande risorse e ingegno. Si adatta alle condizioni estreme dell’isola, imparando a provvedere a se stesso. Costruisce un rifugio solido e sicuro, inizia a coltivare la terra e a cacciare gli animali selvatici dell’isola per procurarsi il cibo necessario. Il tempo passa, e Crusoe si stabilisce, diventando padrone del suo piccolo mondo isolano.

Un giorno fa una scoperta sconvolgente. Vede delle impronte umane sulla spiaggia. Successivamente si rende conto della presenza di cannibali sull’isola, i quali vi approdano occasionalmente per compiere i loro orribili rituali. Questo rende la vita sull’isola ancora più pericolosa e precaria.

Crusoe, in una delle sue esplorazioni, si trova di fronte a una scena di violenza: dei cannibali stanno per uccidere un uomo. Con coraggio e determinazione, interviene, riuscendo a salvarlo. L’uomo salvato, riconoscente, diventa il suo fedele compagno e servitore, e Crusoe lo chiama Venerdì. Insieme, formano un’alleanza solida e un’amicizia unica, collaborando per sopravvivere alle sfide che l’isola continua a presentare. Successivamente Robinson e Venerdì riescono a salvare altri prigionieri dei cannibali.

Dopo 28 lunghi anni, l’orizzonte dell’isola si colora di speranza: Crusoe e Venerdì avvistano un segnale da una nave inglese. L’emozione li invade, mescolando la sorpresa alla speranza di una possibile salvezza e ritorno alla civiltà.

Tuttavia, la nave porta con sé nuove sfide. A bordo, una rivolta è in agitazione. Crusoe e Venerdì, nonostante le loro riserve, decidono di intervenire, mettendo in gioco le proprie vite. Con intelligenza e coraggio, riescono a impedire la rivolta, guadagnandosi la gratitudine e il rispetto dell’equipaggio rimanente.

Finalmente, Crusoe può tornare in Inghilterra. Il ritorno è marcato da sentimenti contrastanti: la gioia della riunione con la terra natale si mescola alla stranezza di ritrovarsi in un mondo così cambiato. Il viaggio è un ritorno alle radici ma anche una nuova partenza, un adattamento a una realtà dimenticata ma mai persa del tutto.

In Inghilterra, Crusoe scopre che, nonostante la sua lunga assenza, i suoi beni sono stati gestiti con cura dai suoi partner commerciali e anche la piantagione in Brasile è stata molto redditizia. Si ritrova improvvisamente ricco, cosa che gli permette di guardare al futuro con una certa serenità.

Dopo essersi stabilito nuovamente nella società, Robinson Crusoe trova l’amore e decide di sposarsi. La vita matrimoniale gli regala la gioia della paternità, donando un nuovo significato alla sua esistenza. Col passare degli anni, però, la tragedia lo colpisce, portandogli via la moglie. La perdita lo lascia addolorato, ma con una famiglia da accudire e amare.

Spinto dalla nostalgia e dalla curiosità, Crusoe decide di tornare un’ultima volta sull’isola che per tanto tempo è stata la sua casa. Qui, trova un luogo trasformato, segnato dal tempo e dai cambiamenti naturali. L’isola, pur mantenendo la sua essenza selvaggia, ora è segnata dalla presenza e dall’attività umana, risvegliando in Crusoe ricordi contrastanti e sentimenti complessi.

La sua avventura sull’isola non si limita a una visita melanconica; Crusoe ne lascia nuovamente le coste, facendo ritorno in Inghilterra. La vita lo chiama ancora una volta verso l’ignoto, dimostrando che l’età avanzata non è un limite per il suo spirito avventuriero. Continua a viaggiare, esplorare e scoprire nuovi orizzonti, in un’incessante ricerca che sembra derivare dalla sua intrinseca natura curiosa e desiderosa di conoscenza.

Il calare del sipario sulla vita di Crusoe è marcato da un sentimento di pace. Passa i suoi giorni a riflettere sulle avventure vissute, analizzando il cammino percorso con una nuova saggezza. Il tutto viene visto attraverso una lente di gratitudine e accettazione, riconoscendo la mano della provvidenza divina nei vari capitoli della sua storia. Crusoe conclude così la sua esistenza, in un tranquillo ritiro spirituale, dove i ricordi delle sue imprese alimentano i suoi ultimi giorni, lasciandolo in un silenzioso, ma profondo, dialogo con le forze superiori e con se stesso.