La storia inizia presentando Nica, una bambina dolce e innocente con chiari occhi azzurri e capelli biondi. Rimasta orfana a cinque anni, viene accolta in un orfanotrofio in Minnesota. Si tratta di un luogo per niente accogliente, freddo, umido e spaventoso. Si narrano storie di angoscia e paura anziché storie di magia e speranza. Tra le leggende che terrorizzano i bambini c’è quella del fabbricante di lacrime, un uomo solitario che crea lacrime di cristallo in grado di trasmettere sentimenti di grande tristezza e disperazione a chiunque le possieda.
Nica trova un’insolita consolazione nel suo amore per la natura e gli animali. A differenza dei suoi compagni, che temono le storie spaventose, lei sembra trovare un senso di meraviglia e curiosità anche nelle più oscure tra di esse, forse perché le leggende parlano a una parte nascosta del suo cuore, quella parte che ancora spera e sogna.
Nel cuore grigio dell’orfanotrofio, Nica incrocia il cammino di Rigel, un ragazzo dalla personalità complessa e turbolenta che, come lei, porta il peso di un passato doloroso. Rigel è conosciuto per il suo atteggiamento chiuso e sfuggente, sempre avvolto in una nuvola di tristezza e rabbia che lo isola dagli altri. Nica lo osserva da lontano, vedendolo quasi come una incarnazione vivente del fabbricante di lacrime della leggenda, costruendo un ponte tra la realtà e il mito che ha sempre affascinato la sua mente fantasiosa.
L’istitutrice dell’orfanotrofio, una figura materna e severa, mostra un’attenzione particolare nei confronti di Rigel, forse nella speranza di spezzare le catene che legano il suo giovane cuore al dolore. La musica diventa così un mezzo di espressione per il ragazzo, che trova nel pianoforte non solo un rifugio, ma una voce per il suo silenzioso grido interiore. Le sue melodie sono l’unico spiraglio di bellezza in un luogo altrimenti privo di speranza, e Nica si ritrova spesso ad ascoltare in segreto, catturata dalla tristezza ma anche dalla bellezza delle note che lui trae dallo strumento.
Il tempo scorre, e con esso crescono sia Nica che Rigel. La ragazza, ormai diciassette anni, è diventata acutamente consapevole della realtà che le adozioni sono per i più giovani, e che il suo sogno di una famiglia potrebbe non avverarsi mai. È un pensiero che la colpisce con una dolce malinconia, ma non spegne la fiammella di speranza che arde dentro di lei.
Mentre Nica si avvicina all’età in cui l’orfanotrofio diventerà solo un ricordo, si presenta un evento inatteso che cambia il corso della sua storia. Un giorno, come portati da un soffio di vento improvviso, i coniugi Milligan entrano nell’orfanotrofio. Sono alla ricerca di una nuova aggiunta alla loro famiglia e il loro sguardo cade su Nica. Il loro interesse per lei è palpabile e la ragazza si trova per la prima volta di fronte alla possibilità concreta di lasciare il suo mondo noto, fatto di pareti fredde e racconti oscuri, per avventurarsi in una vita familiare che ha sognato ma mai realmente conosciuto.
Ma il destino ha in serbo una sorpresa ancor più grande. Mentre i Milligan si preparano a portare Nica con loro, una melodia s’insinua nell’aria, un canto di pianoforte così intenso e commovente che cattura l’attenzione della coppia. La musica è di Rigel, che in quel momento sta suonando con un’emozione che raramente ha mostrato. Colpiti dalla profondità della sua esibizione, i Milligan decidono di adottare anche lui, aprendo la porta a un futuro che nessuno dei due ragazzi aveva osato sperare.
Nel nuovo capitolo della loro vita, Nica e Rigel si trovano a navigare gli alti e bassi di adattarsi a una nuova famiglia e a una realtà sconosciuta. La casa dei Milligan è calda e accogliente, un netto contrasto con l’atmosfera cupa dell’orfanotrofio. Qui, Nica trova finalmente un terreno fertile per far sbocciare la sua affinità con la natura e gli animali in un modo che non aveva mai potuto immaginare, mentre Rigel si immerge nella musica, scoprendo che può essere non solo un rifugio, ma anche un ponte verso gli altri.
La loro integrazione non è priva di difficoltà. Entrambi portano con sé le cicatrici invisibili dei loro trascorsi difficili. Nica, che una volta trovava conforto soltanto nel parlare con gli animali, ora impara il valore dell’amicizia e del legame umano attraverso la sua nuova relazione con Miki e Billie, figli dei Milligan. Rigel, per la prima volta, si apre all’amore e all’affetto, lasciando cadere le barriere che aveva costruito intorno al suo cuore.
Tuttavia, i fantasmi del passato non sono del tutto scomparsi. Le notti possono ancora portare i ricordi dell’orfanotrofio e della solitudine che lo pervadeva, ma ora Nica e Rigel hanno l’uno l’altro per affrontare i momenti bui. Insieme, scoprono che mentre le cicatrici possono non svanire mai del tutto, il calore dell’affetto familiare e il sostegno reciproco possono offrire un conforto che mai avrebbero pensato possibile.
La loro storia si chiude con un sentimento di speranza cauta, ma reale: la convinzione che, nonostante le difficoltà, il futuro possa essere migliore e pieno di possibilità. Nica e Rigel hanno imparato che, anche se il mondo può essere un luogo di fabbricanti di lacrime, ci sono persone che invece offrono conforto e gioia, e che ogni fine può rappresentare un nuovo inizio.