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Fantasticheria – riassunto

Fantasticheria è una novella  scritta da Giovanni Verga. Viene esaminata con attenzione la natura umana e l’importanza delle tradizioni. La trama si dipana come una corrispondenza personale inviata da un uomo a una sua conoscente dell’alta società.  Questa narrazione prepara il terreno per i temi e i personaggi del successivo I Malavoglia.

Una dama dell’alta società, durante un suo viaggio in treno, rimane affascinata da Aci Trezza, un borgo siciliano di pescatori. Colpita dal suo fascino, decide di prolungare la sua permanenza. Ma in appena due giorni, il suo iniziale entusiasmo per la bellezza del luogo sfuma e desidera ritornare al più prevsto alla sua vita precedente. Riflettendo sulla sua breve esperienza in quel luogo, trova davvero difficile comprendere come i residenti possano accettare un’esistenza così piatta.

Man mano che la narrazione avanza, vengono svelati gli aspetti della vita quotidiana degli abitanti di Aci Trezza. Nonostante vivano in condizioni modeste e affrontino continui ostacoli, c’è un sentimento profondo di appartenenza al luogo natale. Il loro attaccamento è descritto come “l’ideale dell’ostrica”, mostrando che, simili alle ostriche attaccate fermamente al loro scoglio, essi resistono contro le sfide, preferendo la sicurezza della loro comunità alla ricerca incerta di una vita migliore altrove.

Verga ci racconta quindi di individui che, pur tentati di lasciare il loro ambiente per migliorare la propria condizione, scelgono di restare legati alle loro radici. Chi tenta di distaccarsi, spesso si trova sopraffatto da un mondo che non perdona, simile a un mare che inghiotte chi osa abbandonare la sicurezza dello scoglio natìo.

La vicenda di un anziano che desidera passare gli ultimi giorni nella sua dimora invece che in ospedale evidenzia l’importanza del legame con la terra d’origine. La sua scelta è fortemente condizionata dal suo senso di appartenenza. L’affermazione della sua identità va contro ogni apparente progresso.

In definitiva, “Fantasticheria” non è semplicemente un confronto tra due modi di vita. È piuttosto un’indagine sul contrasto che si viene a creare tra il progresso da un lato,  e il desiderio di conservare le proprie tradizioni dall’altro.

E in questa contrapposizione emerge la bellezza e la forza che derivano dal rimanere fedeli alle proprie origini. Questa storia offre una lezione significativa: l’importanza di valorizzare e rispettare la propria eredità culturale e l’ambiente che ci ha plasmato. La vera essenza di chi siamo può essere trovata nella fedeltà ai nostri valori ancestrali.