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Funghi in città – riassunto

Marcovaldo, che lavora in una ditta chiamata Sbav come operaio, prende ogni giorno il tram per recarsi al suo posto di lavoro. Un giorno, mentre si trova vicino alla fermata del tram, qualcosa attira la sua attenzione in una piccola aiuola: dei funghi stanno spuntando dal terreno intorno agli alberi. Curioso, si piega per dare l’idea di allacciarsi le scarpe e conferma i suoi sospetti: sono proprio funghi. Questa scoperta lo distrae per tutto il giorno mentre è al lavoro, e non riesce a smettere di pensare ai funghi che crescono silenziosi nel terreno oscuro.

La sera, mentre consuma una cena piuttosto spartana con la sua famiglia, Marcovaldo promette che entro una settimana avrebbero gustato una squisita frittata di funghi. Descrive poi ai suoi figli, che non hanno mai avuto l’occasione di vedere dei funghi, quanto sono interessanti le varie specie, quanto è delicato il loro sapore e come andrebbero cucinati. Tuttavia, decide di non rivelare il luogo del ritrovamento dei funghi ai bambini, temendo che la notizia potrebbe diffondersi e che altre persone potrebbero raccoglierli prima di lui.

Il giorno successivo, Marcovaldo torna all’aiuola e osserva che i funghi sono leggermente cresciuti, ma non sono ancora pronti per essere raccolti. Mentre è chinato a esaminarli, si rende conto che qualcuno lo sta osservando: è Amadigi, lo spazzino, una persona che non gli è mai stata simpatica.

Nel pomeriggio di sabato, Marcovaldo trascorre il suo tempo libero osservando da lontano l’aiuola e lo spazzino. Di notte piove, e la mattina seguente, appena può, corre all’aiuola insieme ai suoi bambini. I funghi, beneficiati dalla pioggia, sono cresciuti bene e si ergono sui loro gambi con i cappelli ben formati.

Iniziano a raccoglierli tutti insieme quando si avvicina Amadigi, lo spazzino, che porta con sé un cestino già pieno di funghi. Amadigi chiede se anche loro stanno raccogliendo i funghi e se sono buoni da mangiare, confessando di non essere stato sicuro della loro commestibilità. Dopo aver saputo da Marcovaldo che i funghi sono commestibili, si allontana di fretta per avvertire i suoi parenti che sono indecisi se raccoglierli o meno.

Marcovaldo sente un’ondata di rabbia: ci sono funghi ancora più grandi che ha perso e ora quell’antipatico di Amadigi li ha scoperti, pronti a essere raccolti da altri. Agendo d’impulso, Marcovaldo si rivolge alle persone che attendono il tram e annuncia che ci sono funghi per tutti nel parco. Invita tutti a seguirlo, sperando di battere Amadigi sul tempo. Un gruppo di curiosi si unisce a lui, e insieme si dirigono verso l’aiuola per raccogliere i funghi.

In breve tempo, tutti hanno il loro bottino di funghi e se ne tornano a casa contenti. Tuttavia, quella stessa sera, tutti quelli che hanno raccolto e mangiato i funghi finiscono all’ospedale per un lavaggio gastrico, una procedura d’emergenza per evitare gravi conseguenze dopo aver mangiato funghi velenosi. Marcovaldo e Amadigi si ritrovano uno accanto all’altro in ospedale, mentre si guardano in cagnesco.