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I sette messaggeri – riassunto

Intorno ai trent’anni, il giovane principe decide di intraprendere un’esplorazione approfondita del suo vasto regno. Per rimanere aggiornato sugli eventi nella capitale, seleziona sette dei migliori cavalieri come suoi messaggeri, ognuno con un nome che inizia con una lettera diversa dell’alfabeto: Alessandro, Bartolomeo, Caio, Domenico, Ettore, Federico e Gregorio.

Già dal secondo giorno del suo viaggio, il principe invia il primo messaggero, Alessandro, indietro alla città, seguito quotidianamente da un altro. Quando l’ultimo, Gregorio, parte l’ottavo giorno, Alessandro non è ancora tornato, facendo capire al principe la vastità del suo regno. Solo al decimo giorno Alessandro fa ritorno, e il principe si rende conto che il tempo impiegato per il viaggio di andata e ritorno di ciascun messaggero equivale a cinque volte il numero di giorni trascorsi fino a quel momento.

Man mano che il principe procede nel suo viaggio, la distanza dalla capitale aumenta, e di conseguenza anche il tempo necessario perché i messaggeri ritornino. Le lettere che riceve sono sempre più danneggiate dagli elementi e dall’usura del tempo. Dopo quattro anni, il tempo tra l’arrivo di un messaggero e il successivo si allunga fino a quasi venti mesi. Le lettere che porta sono ormai vecchie, con riferimenti e sentimenti che il principe fatica a riconoscere.

Dopo otto anni, una sera, Domenico ritorna dopo una lunga assenza di sette anni. Nonostante la stanchezza e l’esaurimento, conserva un sorriso. Il principe calcola che, nelle migliori circostanze, potrebbe rivederlo solo dopo trentaquattro anni, ma si sente già troppo stanco e presagisce che la sua vita potrebbe concludersi molto prima.

Le notizie più recenti indicano cambiamenti significativi: la morte del re, suo padre, l’ascesa al trono del fratello maggiore, e la trasformazione della città, ora caratterizzata da nuovi edifici in pietra al posto dei vecchi luoghi di gioco del principe.

Ettore sarà il prossimo messaggero ad arrivare, ma il principe decide di non mandarlo indietro, poiché il viaggio di ritorno sarebbe troppo lungo. Così, Ettore e gli altri messaggeri che lo raggiungeranno saranno inviati avanti, per esplorare ciò che li attende.

Ormai, il principe non si sofferma più sui ricordi delle gioie lasciate alle spalle, ma è completamente assorto nel pensiero delle terre sconosciute che lo attendono. Prevede di continuare il suo viaggio il giorno successivo, mentre Domenico scompare nella direzione opposta, portando un messaggio che ora sembra privo di significato alla città lontana.