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La piccola fiammiferaia

Nell’ultima sera dell’anno, sotto un cielo carico di neve e gelo, una bambina vaga per le strade, i piedi nudi e il capo esposto al freddo. Inizialmente, aveva indosso le ciabatte della madre, ma le ha perdute fuggendo davanti a dei carri in arrivo. I suoi piedi sono ormai viola a causa del freddo. Ha trascorso il giorno cercando invano di vendere fiammiferi, e ora, temendo il ritorno a casa senza un soldo e il conseguente sdegno del padre, cerca rifugio in un angolo.

Le sue piccole mani, gelate, accendono un fiammifero cercando un po’ di calore. La piccola luce le fa immaginare una stufa calda dove potersi riscaldare, ma l’immagine svanisce non appena il fiammifero si spegne. Accendendone un altro, visioni di un banchetto ricco e un’oca arrosto appaiono davanti a lei, svanendo anche queste con l’estinguersi della fiamma.

Un altro fiammifero arde, rivelando un albero di Natale luminoso e splendente. Ma, anche questa visione, svanisce presto, lasciando il cielo stellato sopra di lei. Ricordando le parole della nonna, interpreta la caduta di una stella come la morte di qualcuno.

Nella disperazione e nel desiderio di mantenere viva l’ultima visione, la bambina accende il resto dei fiammiferi. Nella luce brillante, vede sua nonna, l’unica persona che le abbia mai mostrato amore. La bambina, sentendosi amata e al caldo tra le braccia della nonna, lascia il mondo freddo e solitario alle spalle.

Il nuovo giorno la rivela inerte, con un’espressione pacifica e un sorriso dolce. Nonostante il suo corpo sia stato vinto dal freddo, il suo spirito ha trovato pace e calore nell’abbraccio eterno della sua amata nonna.