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Nel mare ci sono i coccodrilli – Riassunto

Enaiatollah Akbari (Ena), un giovane Hazara dell’Afghanistan, rimane orfano di padre ucciso dai banditi. I Pashtun, rivendicando un risarcimento impossibile, mirano a schiavizzare Ena e suo fratello. La madre di Ena, in un tentativo disperato, organizza la fuga di Ena in Pakistan, lasciandolo poi solo a Quetta, con la speranza di un futuro migliore per lui. Prima della partenza, ella estrae da Ena la promessa di non drogarsi, usare armi o rubare.

In Pakistan, Ena si trova a lavorare per un uomo, kaka Rahim, che gli offre vitto e alloggio in cambio di lavoro. Il duro lavoro quotidiano comprende compiti umili e difficili, come pulire fogne intasate. Successivamente, Ena intraprende un lavoro autonomo, vendendo merci in strada, guadagnando una frazione delle vendite. Qui, nonostante le difficoltà e le umiliazioni, trova solidarietà e amicizia tra altri ragazzi Hazara. Tuttavia, il disconforto e le sfide lo spingono a considerare altri orizzonti.

Stanco delle difficoltà in Pakistan e spinto dalle voci di migliori opportunità in Iran per gli Hazara, Ena decide di muoversi ulteriormente. Con l’aiuto di Rahim e la compagnia di alcuni amici, Ena si affida a un trafficante per organizzare il viaggio verso l’Iran, accettando di lavorare per ripagare il debito una volta arrivato. Con la promessa di un lavoro in Iran, Ena e i suoi amici intraprendono un nuovo capitolo della loro tumultuosa odissea, portando con sé le speranze di una vita migliore e il peso delle sfide passate e future.

Tra mille difficoltà e correndo rischi molto seri, riescono a raggiungere l’Iran. Qui riesce a trovare lavoro come muratore, risparmiando i pochi soldi guadagnati e nascondendoli, ma la vita diventa precaria a causa degli intensi controlli della polizia. Dopo varie catture e rilasci, decide di lasciare l’Iran per la Turchia, sperando in una vita migliore.

Quindi intraprende un viaggio doloroso e costoso verso la Turchia, un’esperienza che si rivela tragica e disumana. Nonostante la mancanza di fondi, accetta l’aiuto degli amici per coprire i costi del viaggio, affrontando percorsi montuosi e condizioni severe. Diversi compagni di viaggio perdono la vita attraversando montagne impervie. In Turchia, nonostante i pericoli affrontati, la lotta continua, con scarso lavoro disponibile e un futuro incerto.

La disperazione lo spinge a unirsi ad altri rifugiati per intraprendere un pericolosissimo viaggio via mare verso la Grecia. Durante la traversata devono affrontare un mare agitato che porta alla tragica perdita di un loro compagno.

Raggiunta la Grecia, dopo alcuni problemi iniziali con la polizia e un incontro fortuito con una gentile signora, trova rifugio temporaneo. Successivamente, a Lesbo, riconosce un vecchio amico, Jamal, e insieme si dirigono ad Atene. Approfittando delle opportunità di lavoro temporaneo offerte dalla preparazione delle Olimpiadi 2004, Ena trova impiego in un cantiere. Tuttavia, con la conclusione delle Olimpiadi, il lavoro scarseggia e Ena contempla la possibilità di muoversi in un altro paese.

Un’opportunità si presenta, e Ena si trova inaspettatamente in Italia, iniziando una nuova fase del suo viaggio a Venezia e poi a Roma, dove riceve aiuto e ospitalità da sconosciuti benintenzionati. A Roma, la sua ricerca lo conduce a Torino, dove trova un’amica e ulteriore sostegno da una famiglia italiana, la famiglia di Danila, che offre amore e cura, contribuendo significativamente al suo benessere. Danila, inoltre, intraprende passi legali per adottare Ena, fornendogli una sensazione di stabilità e appartenenza che aveva a lungo perso.

A Torino, nonostante alcuni ostacoli e insoddisfazioni, Ena intraprende passi verso la stabilizzazione della sua vita, inclusa la rassicurazione alla madre sul suo benessere e la sicurezza trovata in Italia. Con il tempo, ottenendo il permesso di soggiorno, Ena si sente più sicuro, riuscendo a stabilire un contatto con sua madre, segnando un momento significativo e commovente del suo viaggio. La sua permanenza in Italia si trasforma in una storia di resilienza, accettazione e la rinascita di speranza per un futuro più luminoso e sicuro.